Metal detector: piatti buoni e sicuri

Per poter garantire i fondamentali requisiti di sicurezza, è necessario che le aziende alimentari effettuino un’analisi e applichino una corretta procedura per la prevenzione della contaminazione fisica. Devono quindi essere messe in atto delle azioni preventive, sulla base dell’analisi effettuata, atte a scongiurare la presenza di corpi estranei negli alimenti prodotti.

Quali sono gli elementi contaminanti più rischiosi? Da dove provengono? 
I metalli costituiscono uno dei contaminanti fisici più rischiosi. La loro presenza può derivare dal danneggiamento delle apparecchiature utilizzate in produzione, o dalle stesse materie prime. La Gastronomica applica metodi efficaci nel prevenire la presenza di tali pericolosi elementi, come:

  • la selezione ed il monitoraggio delle materie prime;
  • il monitoraggio e la manutenzione costante delle attrezzature;
  • la formazione del personale al controllo.

Queste procedure sono sufficienti ad escludere la presenza di residui metallici?
Eventuali contaminanti che, accidentalmente, dovessero riuscire a raggiungere il prodotto finito, verrebbero comunque fermati grazie alla presenza di un metal detector. Questo strumento, infatti, analizza ciascuna vaschetta (dopo la chiusura) e ne verifica l’assenza.

Il metal detector è in grado di bloccare diversi tipi di corpi metallici all’interno dei prodotti, quali ad esempio:

  • contaminante ferroso da 2,0 mm;
  • contaminante acciaio ASI 304 da 4,0 mm;
  • contaminante materiale non ferroso (Alluminio) da 2,5 mm.

Le vaschette  segnalate dal metal detector vengono sempre accantonate, verificate ed eliminate.
In caso di presenza di corpi estranei, viene ricercata immediatamente l’origine del problema all’interno del processo produttivo ed applicata l’adeguata azione correttiva.

Così il pericolo di contaminazione viene escluso, anche in futuro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2019-10-15T09:34:12+00:00